(CAVALIERI MARVEL)
N° 95
GIUNGLE URBANE
Di Carlo Monni
1.
Solo
pochi istanti fa, in questo letto in una stanza del prestigioso Fairmont Hotel,
nel quartiere di Nob Hill a San Francisco, California, c'erano un uomo non più
giovanissimo ed una giovane e bellissima donna impegnati in una delle attività
più antiche che un uomo ed una donna possano fare insieme.
Improvvisamente,
proprio al culmine del rapporto sessuale, la donna ha cominciato a trasformarsi
in una pantera nera, un giaguaro per la precisione, e una volta completata la
trasformazione ha azzannato il suo partner al volto sbranandolo senza sforzo.
È
ancora intenta al suo macabro pasto quando la porta della stanza viene buttata
giù e nel vano della porta appare un giovanotto dai capelli castani che indossa
un completo marrone. Con entrambe le mani impugna un revolver Smith &
Wesson Modello 29 equipaggiato con cartucce .44 Magnum, l'arma preferita di suo
padre avrebbe detto a chi glielo avesse chiesto.
La
pantera abbandona quel che rimane dell'uomo sul letto e con un ruggito si
scaglia contro l'intruso che senza esitare spara. Colpisce il bersaglio o la
fretta glielo fa mancare? Difficile dirlo. Ciò che conta è che la belva piomba
sull'uomo gettandolo a terra e facendogli perdere la sua arma.
L'uomo
sente l'alito della pantera e vede le sue zanne a pochi millimetri dalla sua
faccia. Si prepara a rendere l'anima a Dio quando si odono alcuni spari in
rapida successione.
La
pantera si ritira ruggendo di dolore mentre una voce di donna dice:
-Tutto bene Harry?-
-Direi di sì, Bree.- risponde il giovane
Ispettore della Polizia di San Francisco rialzandosi in piedi -Il mio abito è
da buttare, però.-
-Io non mi preoccuperei troppo del tuo abito
Harry.- ribatte il Tenente della Squadra Omicidi Sabrina Morrell -Se non sei
ferito, va tutto bene. Ora pensiamo a lei.-
Lei,
ovvero la pantera che ora li sta scrutando entrambi e con loro l'uomo arrivato
con Sabrina, sui trent'anni circa, che indossa la tipica divisa della SWAT[1] e
sta puntando un fucile d'assalto contro la belva. È un attimo e la pantera si
lancia contro una finestra sfondandola e saltando all'esterno.
Sabrina
si affaccia ma non vede più nessuno.
-È troppo sperare che si sia schiantata al
suolo, vero?- chiede Harry.
-Non ci scommetterei il tuo ultimo centesimo,
Harry.- replica Sabrina poi si rivolge all'uomo in uniforme -La tua squadra è
in posizione, Paul?-
-Sono pronti.- risponde il Comandante Paul
Carson, capo di Codice Blu, la speciale unità SWAT antisuperumani creata ad
imitazione dell'omologa unità della Polizia di New York -Non può sfuggirci: una
pantera nera non passa certo inosservata ed anche se per evitarci tornasse in forma
umana sarebbe nuda e non potrebbe non essere notata.-
-Non ci farei troppo affidamento Harry.-
replica Bree -Siamo a San Francisco. In certe zone di questa città una ragazza
che cammina nuda per strada sarebbe semplicemente considerata un po' bizzarra.-
Paul
Carson non può che concordare.
A
New York, in un night club di Harlem una giovane donna afroamericana molto
attraente finisce di cantare e l'applauso scatta spontaneo e fragoroso.
-La tua ragazza ha avuto un successo
piuttosto evidente, direi.- afferma un uomo alto e massiccio rivolgendosi
all'uomo seduto al suo fianco.
-Non è la mia ragazza, non nel senso che
piacerebbe a me almeno.- ribatte Morgan, boss del Crimine Organizzato di Harlem
-Ma su una cosa hai ragione, Big Ben: Monica Lynne è davvero brava ed è per
questo che l'ho assunta. Grazie a lei questo locale guadagnerà la reputazione
di cui ha... di cui anch'io ho bisogno.-
-Lo sai chi è, vero? Chi avrebbe dovuto
sposare?- ribatte l'avvocato Big Ben Donovan.
-E chi non lo sa? Pantera Nera, il Re del
Wakanda, ma a quanto pare è morto, ucciso da un pretendente che poi è morto a
sua volta.[2]
Niente matrimonio e lei è tornata negli Stati Uniti con la necessità di
guadagnarsi da vivere.-
-Sicuro che Re T'Challa sia morto? C'è chi
dice di averlo avvistato in città quando c'è stata quell'invasione aliena.-[3]
-In quella confusione hanno perfino avvistato
Elvis, quindi chissà? Magari era uno dei suoi sostituti o...-
-O...?-
-Nulla, nulla.- risponde, evasivo, Morgan.
Per il momento preferisce tacere sulla visita che ha ricevuto da parte del
misterioso vigilante che si fa chiamare Leopardo Nero.[4]
Dice di non avere nulla a che fare con la Pantera Nera ma è difficile crederci.
Proprio ora che Falcon si vede sempre meno a Harlem, ci mancava proprio che
spuntasse un altro cosiddetto benefattore in costume.
Morgan
abbandona questi pensieri e sfodera uno dei suoi migliori sorrisi mentre Monica
Lynne si avvicina al suo tavolo.
In
un attico di Manhattan, Elektra Natchios è intenta nei suoi allenamenti
quotidiani. Diversamente da quanto capita di solito, stavolta non è sola. Con
lei ci sono una giovanissima ragazza bionda che indossa un costume simile al
suo, solo completamente nero, ed un giovanotto di poco più di vent'anni a petto
nudo ed il cranio rasato a parte una striscia di capelli in stile moicano.
Nina
McCabe, conosciuta professionalmente come Cigno Nero, è la figlioccia di
Elektra e sua allieva nell'arte del ninjutsu e come lei è un'assassina su
commissione.
L'uomo non è diverso.
Si fa chiamare Daken e, a dispetto delle apparenze, è nato nel 1954. Da suo
padre, il mutante noto come Wolverine, ha ereditato un fattore di guarigione
che ne rallenta l'invecchiamento. Nel suo natio Giappone era un killer al soldo
della Mano, poi, esattamente come le due donne assieme a lui, si è messo in
proprio trasferendosi temporaneamente a New York e trovando ospitalità da
Elektra.
I
tre fanno sfoggio delle loro abilità tentando di prevalere gli uni sugli altri.
Lo scopo dell'allenamento è essere l'unico a rimanere in piedi. Sono ammessi
tutti i trucchi e i colpi purché non letali.
Elektra
evita facilmente gli artigli che Daken estrae dal polso, due e non tre come il
celebre padre, e salta agilmente sferrandogli un calcio che lo manda contro
Cigno Nero.
Nina
ne approfitta per appoggiargli al collo la sua katana.
-Potrei squarciarti il collo senza problemi,
che ne dici?- afferma la ragazza.
-Dico che avrei altre idee su cosa potremmo
fare insieme...- ribatte Daken -... e anche tu, ci scommetto.-
Uno
dei poteri meno conosciuti di Daken è quello di emettere feromoni che lo
rendono attraente per chi gli sta intorno, un potere molto utile con i nemici
ma non solo.
Nina
abbassa la katana ha perso ogni velleità di combattere, perché dovrebbe farlo?
Pensa. Daken ha ragione: ci sono cose più piacevoli da fare che quello stupido
allenamento.
Elektra
sta per intervenire quando sente un familiare suono provenire dal suo cellulare
criptato, un modello assolutamente non intercettabile, così le ha assicurato il
suo costruttore, Phineas Mason, meglio noto come il Riparatore, e la sua
reputazione parla per lui.
Elektra
risponde e sente una voce familiare.
<<Avrei un incarico adatto a lei ed ai
suoi amici se vorrete accettarlo.>> dice Eric Slaughter.
Elektra
conosce bene Slaughter: un vecchio boss della mafia irlandese che un tempo era
a capo di una sorta di anonima assassini. Ora dice di essere andato in pensione
e di occuparsi solo di attività legittime come una ditta di import-export con
sede nella zona del porto. In realtà fa spesso da tramite per lei ed altri per
procurare loro incarichi come killer a pagamento. È stato lui a procurare il
primo contratto a Nina ed a darle il nome in codice di Cigno Nero ed Elektra
non è ben sicura di cosa prova al riguardo, in ogni caso, la sua risposta non
può che essere una:
-Sono pronta ad ascoltarla.-
2.
Il
luogo è uno yacht ancorato al largo delle coste sudamericane intestato ad una
società fantasma con sede nella repubblica caraibica di Isla Suerte. I
personaggi sono un uomo alto con un fisico da culturista che indossa un costume
nero con la maschera che copre totalmente il suo volto ed è sormontata dal
disegno di un ragno bianco. Lo chiamano Tarantula Nera ed è l’ultimo di una
stirpe di boss superumani che controllano il Crimine Organizzato in buona parte
del Centro e Sud America.
L’uomo
davanti a lui ha i capelli castani e indossa una muta da sub. Il suo nome è
Rick Mason ma negli ambienti dei servizi segreti lo chiamano l’Agente. Un
operativo free lance da usare in situazioni delicate, come quella in cui si
trova in questo momento.
-Non so chi tu sia o cosa stai cercando, amigo…-
dice Tarantula Nera -… ma non è salutare stuzzicare Tarantula Nera.-
-Che vuoi che ti dica, amo vivere
pericolosamente.- ribatte Rick.
Riesce
ad evitare di misura un pugno che l’avrebbe probabilmente ucciso. La sua
fortuna è che in questa zona dello yacht il suo avversario non ha abbastanza
manovrabilità, ma non gli andrà sempre bene e lo sa. In fondo lui è un normale
essere umano e Tarantula Nera è… non lo sa bene: l’erede di un potere di
origine mistica passato di generazione in generazione per 800 anni? Forse non
lo descrive a sufficienza.
-Non ho più voglia di giocare.-
Dagli
occhi di Tarantula Nera escono due raggi gemelli di energia che mancano Rick di
poco, ma il contraccolpo lo fa cadere ed il suo avversario ne approfitta per
afferrarlo ad una caviglia ed attirarlo a sé.
-Potrei spezzarti come un fuscello…- dice -…
ma prima mi dirai chi ti manda.-
-Non credo proprio.-
-Ti credi un duro eh? Ti assicuro che un po’
del giusto trattamento e canterai come un uccellino.-
L’Agente
sogghigna e replica:
-Non ne avrai il tempo.
Un
attimo dopo la chiglia dello yacht esplode.
Codice
Blu è un’istituzione piuttosto recente del Dipartimento di Polizia di San
Francisco, creata ad imitazione dell’omonimo team della Polizia di New York per
contrastare il sempre crescente numero di supercriminali che si sono fatti vivi
nella Città della Baia negli ultimi tempi.[5]
Molti dei suoi membri hanno un passato nelle Forze Speciali delle Forze Armate
americane come l’Agente Mary Elizabeth Steiner, specialista in esplosivi, una
donna dal sangue freddo eccezionale che è messo a dura prova quando una pantera
nera piomba sul tetto dov’è appostata sbattendola a terra.
Steiner rotola su se
stessa ed estrae la pistola d’ordinanza ma la belva è già scomparsa .
-L’ho vista!- urla nel suo laringofono -Ho
visto la pantera, sta venendo verso di te, Sam.-
Samuel
Li appartiene ad una famiglia di immigrati da Shanghai ed è uno dei migliori
tiratori scelti del Dipartimento di Polizia.
<<Ce l’ho nel mio mirino.>> dice.
<<E allora spara!>> ordina in tono
concitato il Tenente Sabrina Morrell.
Chiunque
sia in contatto radio con l’Agente Li può sentire il rumore di uno sparo
seguito da un rumore non identificato ma decisamente non umano.
I
tempi cambiano. La politica di tolleranza zero del Dipartimento di Polizia di
New York, unita all’attività dei cosiddetti supereroi in costume, ha ridotto di
parecchio l’attività criminale nella Grande Mela.
Ultimamente una vera e
propria guerra per il predominio tra le bande criminali cittadine è sembrata
scuotere l’equilibrio che si era creato.[6]
Ma ora le cose stanno tornando verso una qualche forma di normalità… il che,
ovviamente, non impedisce che le cose brutte accadano ancora.
Harlem
è uno dei pochi posti in controtendenza rispetto al resto della città: le
statistiche mostrano un incremento del 17%dei crimini e che la maggior causa di
morte tra i giovani è ancora l’omicidio.
Il
luogo è un drugstore aperto sino a tarda notte preso spesso di mira dai
rapinatori. Questa è una di quelle sere ma stavolta c’è qualcosa di diverso.
Quando il Sergente Tork arriva nel negozio trova tre tizi stesi a terra e delle
armi radunate in un angolo.
-Che diavolo è successo qui?- chiede.
--Questi tipi volevano rapinarmi…- spiega il
gestore del negozio -… poi è arrivato questo tizio. Indossava un costume nero
come la notte. Aveva una maschera con orecchie come quelle di un gatto che gli
copriva interamente la faccia. Si vedevano solo gli occhi ma sono sicuro che
fosse un fratello.-[7]
Tork,
che è bianco, fa un cenno ed invita l’uomo a proseguire.
-Non c’è molto da dire: era agilissimo, si
muoveva come il fulmine e li ha stesi tutti in un batter d’occhio.-
-Ha detto niente?-
-Nulla. Era decisamente il tipo forte e
silenzioso.-
Tork
ringrazia l’uomo e mentre i suoi agenti prendono in custodia i criminali, si
avvia alla sua auto. Durante il tragitto verso il 28° Distretto rimugina su
quanto gli è stato raccontato. Come già sospettava, c’è un nuovo vigilante a
Harlem, uno meno violento del Cacciatore Notturno recentemente catturato,[8]
il che è comunque una buona notizia.
Ci
sta ancora pensando quando, finito il suo turno, si avvia verso la sua auto per
tornare a casa ed improvvisamente una figura esce dall’ombra balzando sul
tettuccio della vettura. -Non si allarmi, Sergente Tork.- dice -Sono un amico -
-Non sono tipo da allarmarmi facilmente.-
ribatte Tork apparentemente tranquillo -Tu chi saresti? Il tuo costume è simile
a quello della Pantera Nera, sei lui?-
-T’Challa è morto[9]
ed una nuova Pantera Nera sarà presto scelta a Wakanda. Quel nome non spetta a
me, se ne vuole uno, può chiamarmi Leopardo Nero.-
-Leopardo è un altro nome per la pantera e
T’Challa l’ha anche usato per un po’ di tempo.[10]
Se non sei lui, che legame avete?-
-Questo non ha importanza, quello che ha
importanza è che sono qui per proteggere gli abitanti del quartiere e se ci
sarà bisogno di aiuto, io ci sarò.-
Un
balzo ed il cosiddetto Leopardo Nero è scomparso tra le tenebre lasciando Tork
a porsi delle domande destinate a non avere risposte almeno per il momento.
3.
L’auto percorre le strade di San Francisco decisamente in maniera
spericolata.
-Hai preso lezioni di guida da Bullitt,
Harry?- chiede in tono sarcastico Bree Morrell.
-In questo momento direi che le regole del
traffico sono la nostra ultima preoccupazione, Bree.- ribatte il suo compagno.-
-Più che delle regole del traffico, mi
preoccupo del mio stomaco, sento risalire il mio ultimo pasto.- replica lei
dopo l’ultimo salto.
-Non ti facevo così delicata.-
-Lascia perdere le idiozie e concentrati sul
farci restare vivi. - detto questo Sabrina prende il microfono -Paul, sono
Bree. Come procedono le cose?-
<<Li dice di aver beccato la nostra
pantera ma poi l’ha persa di vista.>> risponde Paul Carson.
-Non l’ha ammazzata allora. Temevo appunto che
avesse una specie di fattore di guarigione o…-
Bree
non finisce la frase: qualcosa di molto pesante piomba contro l’auto e sfonda
il tettuccio.
-Ma che…?- esclama la giovane donna mentre
davanti a sé si ritrova due grandi occhi gialli. Harry perde il controllo dell’auto che sbanda, fa un testacoda e
finisce contro un muro. Ancora intontita per il colpo Sabrina esce dall’auto
imitata da Harry. Un sordo ruggito attira la loro attenzione.
La
pantera è sul tettuccio dell’auto e balza verso Bree sbattendola a terra. Artigli affilati lacerano il suo giubbotto e
la camicia Il sangue esce dalle piccole ferite.
La mano della poliziotta
cerca freneticamente la sua pistola pur consapevole dell’inutilità del gesto.
Ha letto da qualche parte che le zanne di un giaguaro possono spaccare un
cranio con un solo colpo.
Un
attimo dopo sente una serie di spari. La pantera si stacca da lei rotolando
lontana. Codice Blu è arrivato giusto in tempo.
La
pantera si rizza sulle zampe. Le sue ferite sanguinano ma è chiaro che si
stanno già rimarginando.
-Continuate a sparare!- intima il Comandante
Paul Carson.
La pantera emette un
ruggito girando la testa ora verso uno ora verso l’altro dei suoi antagonisti,
poi, improvvisamente c’è un’esplosione.
L’auto di Sabrina Morrell
salta in aria. Fiamme si levano alte, pezzi di lamiera vengono scagliati
dovunque.
I membri di Codice Blu si
gettano prontamente a terra e quando tutto è finito la pantera è…
-Scomparsa, maledizione!- esclama, frustrato,
Carson -Feldon, la vedi ?-
<<Negativo,
Signore.>> risponde dal furgone superaccessoriato che è la base mobile di
Codice Blu George Feldon, afroamericano, 25 anni,
esperto di computer dal Q.I. elevato, <<Nessuna videocamera la rileva.
L’abbiamo persa.>>
-Maledizione!-
ripete Carson.
Sabrina
Morrell si sta rialzando e lui l’aiuta.
-Tutto
a posto?- le chiede.
-Un
po’ ammaccata e ferita soprattutto nell’orgoglio.- risponde lei.
-Se
a qualcuno interessa, sto abbastanza bene anch’io.- interviene, un
po’sarcastico, Harry.
-Tu
sei una roccia, Harry, proprio come tuo padre.- ribatte Sabrina.
-E
ha lo stesso carattere intemperante.- aggiunge Carson.
Bree
si guarda intorno con aria sconsolata.
-È
andato tutto storto.- commenta amaramente -Potevamo prenderla.-
-Intanto
siete vivi entrambi e non è poco, quel tizio dell’hotel non ha avuto la stessa
fortuna.- ribatte Paul -Ora vi porto in ospedale a farvi medicare.-
-Sono
solo due graffi.-
-Un
po’ di più direi e potrebbero infettarsi. Non voglio correre rischi. È un
ordine, Tenente.-
-Allora
non posso che obbedire, signor Comandante.- replica Sabrina con un lieve
sogghigno.
Qualche ora più tardi, dopo una
sosta al San Francisco General Hospital per medicare le ferite superficiali, il
gruppetto di poliziotti è al nuovo Quartier Generale della Polizia per un
ultimo rapporto.
Quando finalmente escono Sabrina
Morrell ha ancora l’aria cupa.
-Abbiamo
perso su tutta la linea.- borbotta -Non siamo riusciti a salvare la vittima, la
pantera ci è sfuggita ed è libera di fare nuove vittime. Per tacere del fatto
che ho perso l’auto e che la mia camicetta ed il giubbotto sono da buttare.-
-Almeno
sei viva.- replica Paul Carson -Avremo altre occasioni, vedrai.-
-E
quanti altri uomini ucciderà lei nel frattempo?-
Carson non sa cosa rispondere.
-Ti
dispiace accompagnarmi a casa, Paul?- chiede Bree -Davvero non me la sento di
guidare.-
-Nessun
problema.- risponde Paul.
-Posso
pensarci io, Bree. Sono di strada dopotutto.- interviene Harry.
-Non
stasera, Harry. Grazie- replica lei.
L’auto di Paul Carson parte e
l’Agente Michelle Sanchez chiede:
-Sbaglio
o il Tenente Morrell ha messo gli occhi sul nostro Comandante?-
-In
questo caso direi che è un uomo fortunato.- commenta l’Agente di Codice Blu
Michael Foss.
-Ed
io direi che fareste meglio a lasciar perdere i pettegolezzi e pensare a far
bene il vostro lavoro. La vita privata di Bree, del Tenente Morrell non è affar
vostro.- interviene Harry.
-Mi
scusi, Ispettore, non intendevo mancare di rispetto a nessuno.-
-Tranquilla,
Sanchez. Abbiamo tutti i nervi a fior di pelle stasera. Che ne dite di concludere
la serata con una birra o due da Louie qui all’angolo? Il primo giro lo offro
io.- dice George Feldon.
-Non
fa per me, grazie.- replica Harry -Farò un giro per schiarirmi le idee e poi a
letto.-
Si allontana senza attendere
repliche.
Un po’ più a Sud di San Francisco
c’è Los Angeles. Una metropoli di certo non meno famosa, nota per essere la
patria dell’industria cinematografica, un primato che va perdendo.
La bella ragazza dai voluminosi
capelli biondi e gli orecchini a forma di croce ha il physique du role per
essere un’attrice sia nelle produzioni cosiddette mainstream che in quelle meno
ortodosse della vicina San Fernando Valley, invece è un’ex agente dello
S.H.I.E.L.D. divenuta mercenaria, una moderna soldatessa di ventura. Si chiama
Chastity McBryde e suo padre inorridirebbe vedendo quanto poco nella sua vita
lei abbia tenuto fede al suo nome.
In questo momento il suo incarico
ufficiale è come guardia del corpo del Senatore di Stato della California Rex
Carpenter che aspira a vette superiori.
Una
delle cose che un candidato ad una carica pubblica è spesso costretto a fare è
partecipare ad eventi pubblici come una raccolta di fondi sponsorizzata da
varie organizzazioni benefiche in aiuto di coloro che sono rimasti senza tetto
nei recenti incendi.
Sono
in molti ad ammirare Chastity quando entra nel salone al fianco di Carpenter ma
pochi immaginano che nella borsetta abbia una pistola calibro 22.
-Ce
la sbrigheremo presto.- le sussurra Carpenter all’orecchio.
-Io
vado dove va lei.- risponde Chastity.
Dall’altra parte della sala un uomo
massiccio dai baffi folti e spioventi le rivolge un sorriso non appena la vede.
Ora che tutti i personaggi sono al loro posto, il sipario può alzarsi sul
prossimo atto della commedia, pensa John Garrett.
Nella capitale del Wakanda, il
Principe Reggente S’Yan rientra nel suo appartamento dopo una dura giornata, la
prima del torneo per scegliere la nuova Pantera Nera. L’indomani i candidati
rimasti in gara, per così dire, affronteranno le prove più difficili.
È vestito all’occidentale e la prima
cosa che fa entrando è allentare il nodo della cravatta. Sta anche per
accendere la luce quando si ferma. I suoi sensi affinati da anni di pratica
hanno sentito una presenza.
-Che
ci fai qui?- chiede senza scomporsi.
Dall’ombra esce un uomo che indossa
un costume bianco molto simile a quello della Pantera Nera.
-Dobbiamo
parlare, zio.- dice il Lupo Bianco.
4.
Sabrina Morrell è in piedi nella
cucina del suo appartamento con indosso solo una camicia parzialmente
sbottonata e si sta versando un bicchiere di succo d’arancia mentre ascolta le
ultime notizie dalla TV in sottofondo. Paul Carson, con indosso solo i
pantaloni, entra e lei gli rivolge un largo sorriso.
-Sei
arrivato giusto in tempo.- gli dice -Il caffè è quasi pronto e anche i toast.-
-Ottimo.-
replica lui -Proprio quello che speravo.
-Hai
bisogno di recuperare le forze?-
Prima che Paul possa rispondere,
l’attenzione di entrambi è attratta da quel che sta dicendo la giornalista alla
TV:
<<Il
cadavere di una giovane donna è stato trovato nei pressi di Market Street. La
ragazza aveva il cranio spaccato ed era completamente nuda. Non è stata ancora
identificata. Un altro atto di violenza in città. Ci si chiede…>>
-È
stata lei.- afferma con sicurezza Sabrina.
-Per
procurarsi i vestiti per tornare a casa.- aggiunge Paul.
-Sbrighiamoci
con la colazione, voglio essere alla Centrale il prima possibile. Dobbiamo
beccarla alla svelta, quella p…-
Carson non potrebbe essere più
d’accordo.
L’ultima persona che Joy Meachum si
sarebbe aspettata di vedere alla sua porta è il giovane uomo dai capelli ed
occhi castani vestito con un impeccabile completo marrone che si trova davanti.
-Paul!-
esclama sorpresa.
-Lo
farò.- dice semplicemente l’uomo il cui nome potrebbe davvero essere Paul
Dennis ma che è meglio noto come Paladin.
-Intendi
dire…?-
-L’esame
del DNA che mi hai chiesto per stabilire se sono io il padre del bambino che
aspetti.-[11]
-E
se lo fossi?-
-Non
ti sposerei, se è quello che volevi sapere. Non sono il tipo che si lega,
almeno non troppo a lungo, ad una sola donna. Sono il classico bastardo
inaffidabile.-
-Almeno
sei sincero, comunque non te lo avrei chiesto. Stiamo bene insieme, è vero, ma
è tutto qui. Non sono innamorata di te e non ti sposerei. Con tutto il rispetto,
non sono fatta per passare la vita con un avventuriero in costume.-
-Insomma
vado bene per farti divertire a letto ma non mi presenteresti a tuo padre?-
Joy scoppia a ridere.
-Scusami.-
dice poi -Se tu avessi conosciuto mio padre non ti porresti il problema.-
-So
cosa ha fatto tuo padre ai genitori di Danny Rand e so anche cosa hai fatto tu
quando credevi che Iron Fist l’avesse ucciso.-
-Non
farmici pensare. È stato allora che Davos, il Serpente d’Acciaio, è entrato
nella mia vita. L’aver accettato impulsivamente la sua proposta di uccidere
Iron Fist ha dato il via alla catena di eventi che mi ha portato dove sono
ora.-
Paladin le pone le mani sulle spalle
e dice:
-Non
devi colpevolizzarti. Il solo responsabile di quello che ti è accaduto è quel figlio
di buona donna di Davos. Non è stata una punizione per i tuoi passati peccati,
non devi crederlo mai. Nessuna donna merita di essere stuprata e chi crede il
contrario è peggio che idiota.-
Joy appoggia la testa sulla sua
spalla e rimane silenziosa mentre lui, dopo un attimo di esitazione lui la
stringe a sé.
La ragazza rialza la testa e dice
semplicemente:
-Grazie.-
Paladin sorride e replica:
-Devo
pur tener fede al mio nome. Che paladino sarei se non aiutassi una damigella in
difficoltà? Specie una sexy come te?-
-Sei
incorreggibile, Paul.- ribatte Joy con un altro sorriso.
-Sono
quello che sono. Lo dice anche Gloria Gaynor, per tacere di Braccio di Ferro.-
-E
saresti anche un buon padre, ci scommetto.-
-Dici?
Chissà? Ti stai affidando ad un cattivo soggetto, Joy.-
-Il
miglior cattivo soggetto che conosco.- replica lei.
Così dicendo lo bacia e lui
risponde.
Il Tenente Shirley Lennox della
C.S.I.[12]
del Dipartimento di Polizia di San Francisco entra nella sala autopsie
dell’Ufficio del Medico Legale della Contea dove il Dottor Styne, un uomo sulla
cinquantina un po’ sovrappeso che assomiglia vagamente a James Doohan, lo
Scotty della serie classica di Star Trek, sta esaminando gli ultimi cadaveri
arrivati sul suo tavolo.
-Novità,
Dottore?-
-Lei
deve essere la decima persona che me lo chiede oggi. Il Sindaco ed il
Procuratore Distrettuale hanno richiesto la massima priorità per il caso della
pantera. Ha idea di quante autopsie ho dovuto lasciare indietro per dedicarmi a
queste?-
-Una
abbastanza vaga, sì.- risponde, sarcastica, Shirley.
Styne la guarda un po’ dubbioso ed
aggiunge:
-In
ogni caso, qualcosa ho scoperto.-
-Allora
lo dica anche a noi, Dottore.
A
parlare è stata Sabrina Morrell, appena entrata in compagnia di Paul Carson.
-Ecco,
ci mancavate soltanto voi.- sospira Styne poi prosegue -Il primo cadavere non
presenta particolarità rilevanti. È stato ucciso con la tecnica dei giaguari:
un colpo alla testa che gli ha sfondato il cranio. Dopodiché ha iniziato a
divorarlo. Si è fermata presto a causa dell’intervento di quell’Ispettore…-
-Harry
Callaghan... junior.- precisa Bree.
-Ah,
sì, suo padre è una specie di leggenda nel vostro Dipartimento, giusto?-
-Non
divaghiamo, Dottore.- interviene Shirley Lennox -Ci stava dicendo?-
-Stavo
dicendo che il secondo cadavere, che per inciso è una ragazza asiatica di circa
vent’anni, è diverso. Qui abbiamo solo il colpo di zanne che ha sfondato il
cranio ma nessun segno di morsi o altro. Quest’assassinio è stato diverso per
circostanze e vittima.-
-Un
omicidio opportunistico- conclude Shirley -I suoi vestiti erano rimasti
all’hotel ed ha ucciso per procurarsene altri.-
-Esattamente
quello che abbiamo pensato noi.- precisa Carson -E questo proverebbe che anche
in forma di pantera mantiene almeno una qualche traccia di intelligenza umana.-
-Il
che la rende, se possibile, ancora più pericolosa.- commenta Lennox.
-Credi
che i vestiti che ha abbandonato possano essere utili per trovarla?- le chiede
Sabrina.
-Lo
sapremo presto. Tutto il mio team è al lavoro sui reperti trovati finora.
Peccato che il mio miglior biochimico si sia preso le ferie proprio adesso[13]
ma ce la caveremo ugualmente. Venite con me al laboratorio?-
-Certo
che sì, che aspettiamo?- ribatte Sabrina.
5.
Il Principe Khanata guarda dalla
terrazza del suo appartamento nel palazzo reale il panorama della capitale del
Wakanda, sintesi quasi perfetta di architettura avveniristica e tradizione, il
simbolo della nazione stessa e delle sue contraddizioni.
Secondo la tradizione il trono del
Wakanda non si eredita semplicemente ma ce lo si deve guadagnare. Khanata
avrebbe preferito di gran lunga continuare ad occuparsi della sua casa
automobilistica e delle corse ma non ha potuto sottrarsi ai doveri che gli
derivano dall’essere il primo in linea di successione. Rinunciare non è
un’opzione contemplabile.
Sta riflettendo su questo quando
dall’interno della stanza arriva un grido. Khanata si volta istintivamente ed
in quel momento due guerrieri mascherati balzano sul terrazzo con pugnali nelle
mani.
La reazione del membro del Clan
della Pantera è rapida, presumibilmente più di quanto i suoi assalitori si
aspettassero.
-Credevate
che fossi una preda facile?- dice loro Khanata mentre sferra un calcio al mento
di uno di loro -Sono sempre uno dei Moschettieri Neri.-
Il
secondo aggressore tenta di pugnalarlo alle spalle ma lui si gira di scatto,
gli afferra il polso e glielo torce sbilanciandolo. Con un grido l’uomo piomba
oltre il terrazzo e si schianta al suolo.
Khanata
si assicura che l’altro aggressore sia svenuto e volge lo sguardo verso una
bella ragazza dalla pelle ambrata che sta uscendo sul terrazzo.
-Immagino
che abbiano tentato di fare la pelle anche a te.- le dice.
La ragazza piega le labbra in un
sorrisetto.
-Non
immaginavano che io fossi una Dora Milaje addetta alla tua persona, mio
Principe.- risponde -Erano a terra prima di poter capire perché.-
-Li
hai uccisi?-
-Non
dovevo farlo?-
-Speravo
che potessero dirci chi li ha mandati.-
-Portano
tatuaggi coi simboli del culto del Gorilla Bianco.-
-Non
fidarti mai delle apparenze, Folami, possono essere ingannevoli. Per fortuna ce
n’è rimasto uno e sono certo che W’Kabi[14]
saprà farlo cantare.-
-E
perché dovrebbe interessarci se conosce delle canzoni?-
Khanata
ridacchia e risponde:
-È
un modo di dire che ho imparato in Europa. Vuol dire farlo parlare.-
La ragazza di nome Folami si china
sull’uomo a terra e dice:
-Quest’uomo
è morto.-
-Non
è possibile!- esclama Khanata -Non posso averlo colpito cosi forte da
ucciderlo.-
-Ha
della bava alla bocca. Ha sicuramente ingerito del veleno.-
Khanata è sconcertato. Cosa sta
succedendo?
La sede del Secret Intelligence
Service britannico, colloquialmente noto come MI6, non è più segreta come ai
tempi del padre di Clive Reston. Oggi si trova in un palazzo bianco sulla riva
sinistra del Tamigi a Vauxhall Cross, soprannominato Babilonia sul Tamigi o
Legoland a causa del suo particolare design che lo fa assomigliare ad una
ziggurat costruita coi celebri mattoncini Lego.
L’ufficio del Capo del Servizio è al
momento occupato da un uomo che è una specie di leggenda: ex membro del SBS,[15]
del MI5[16]
e Direttore dell’effimero S.T.R.I.K.E.[17]
Sir Lancelot Frederick Herbert Christopher Hunter KG[18] OBE[19], RNR[20] è
stato tutto questo ed ora è il Presidente[21]
del Joint Intelligence Committee, l’organo del Governo di Sua Maestà Britannica
che coordina e supervisiona l’attività delle varie agenzie che si occupano
della sicurezza del Regno Unito. Da agente attivo a burocrate, non sa se essere
contento della svolta che ha preso la sua vita.
-Posso
disturbarti, Lance?-
A parlare è stata una donna di più
di quarant’anni, capelli neri, vestito elegante, molto attraente.
-Tu
non disturbi mai Olivia.- risponde Lance con un sorriso -Anzi, sei la
benvenuta.-
-Non mi aspettavo
di trovarti qua.- gli dice Olivia Amanda Boothroyd, attuale capo della sezione
armi ed equipaggiamenti, nota col nomignolo di Sezione Q.
Con
naturalezza si siede davanti a Hunter accavallando le gambe.
-Se tu sei qui, devo dedurne che non è stato
ancora scelto il successore di Sir Bernard.-[22]
aggiunge.
Hunter
fa un sorriso sornione e replica:
-Il Primo Ministro ci sta ancora riflettendo
su. Io ho proposto te.-
-Io?- esclama, sinceramente stupita Olivia
-Non… non credo di essere qualificata.-
-Sciocchezze! Conosci il Servizio meglio di
chiunque altro e sei anche l’unica che saprebbe tenere a bada Clive Reston.-
La
donna sorride:
-Nessuno è mai riuscito a tenere a freno
Clive Reston, nemmeno Sir Denis Nayland-Smith. Melissa Greville forse potrebbe
ma chissà… d’altra parte, nessuno ci è mai riuscito nemmeno con suo padre a
quanto si dice.-
-Tu l’hai conosciuto? Sir James intendo.-
-L’ho incontrato solo due o tre volte,
l’ultima al funerale del nonno. All’epoca, ovviamente era già in congedo da un
pezzo ma nonostante l’età era sempre molto affascinante. Suo figlio gli
somiglia come il tuo somiglia a te. A proposito: l’hai sentito ultimamente?-
Lance
scuote la testa.
-Mi ha telefonato dopo che ha saputo degli
attentati a cui siamo scampati di recente[23] e
poi più nulla. I miei amici allo S.H.I.E.L.D. mi hanno detto che si è preso un
periodo di ferie.-
-Avrà voluto rilassarsi un po’, che c’è di
strano?-
-Che tutti i membri della sua squadra hanno
fatto lo stesso nello stesso momento. Ho il sospetto che si sia imbarcato in
qualche impresa non ufficiale.-[24]
-E se anche fosse? È un adulto ormai.-
-Hai ragione.- ammette Hunter -Ma non
parliamo di questo adesso. È quasi ora di cena e sarei felice se mi onorassi
della tua compagnia.-
-La migliore proposta del giorno.- replica
sorridendo Olivia -Sempre che tu mi garantisca che non arriveranno ninja o
thugs a guastarci la cena.-
-Ahimè, temo di non poterlo promettere.-
ribatte Hunter sorridendo a sua volta.
-Non importa, correrò il rischio.-
La
ragazza si guarda allo specchio: nessuna cicatrice è rimasta delle ferite della
notte precedente, proprio come doveva essere.
Il tramonto è vicino e sarà ora di
riprendere la caccia. Ci sono un sacco di prede la fuori pronte per lei anche
se non lo sanno.
La ragazza sorride al solo pensiero.
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
In realtà c’è molto poco da dire su
quest’episodio che porta avanti le trame di quello precedente ed al tempo
stesso riprende i fili di trame lasciate in sospeso e che in buona parte
culmineranno nel numero 100. A proposito del quale vi direi di più… se lo
sapessi. -_^
Poche note su alcuni personaggi:
1) Il
padre dell’Ispettore Harry Callaghan Jr. è… ma via che lo sapete. -_^
2) Il
nonno di Olivia Boothroyd, il Maggiore Boothroyd, viene dalla saga di libri e
film dedicata al padre di Clive Reston.
3) Le
Dora Milaje, le Adorate in lingua wakandana, sono le guardie personali del
sovrano di Wakanda, un corpo d’élite composto esclusivamente da donne che del
sovrano sono spesso, ma non necessariamente, anche concubine. Ce n’è almeno una
per ogni tribù o distretto in cui è diviso il Wakanda.
Nel
prossimo episodio: a San Francisco i delitti della pantera continuano tra
panico e psicosi; in Wakanda prosegue la sfida per stabilire chi sarà la nuova
Pantera Nera e non mancano intrighi e complotti; a New York il Leopardo Nero
affronta qualche difficoltà e molto altro.
Carlo
[1] Special Weapons and
Tactics, le squadre d’intervento rapido delle forze dell’ordine americane.
[2] Questa è la versione
ufficiale di eventi ancora da narrare.
[3] Vista su Vendicatori
99/199, Vendicatori Costa Ovest #37 e Avengers Icons #45.
[4] Nello scorso episodio.
[5] E dovreste saperlo se
avete letto Ragno Rosso MIT.
[6] E ne sapreste qualcosa
se foste lettori di Capitan America, Devil e Occhio di Falco.
[7] Modo colloquiale con cui
gli afroamericani si chiamano fra di sé.
[8] Vedi Capitan America
#89.
[9] O così almeno crede il
grande pubblico.
[10] Tra Fantastic Four Vol.
1° #1119 (in Italia su Fantastici Quattro, Corno, #117 ed Avengers Vol. 1° #105
(In Italia su Thor, Corno, #115).
[11] Glielo ha chiesto nell’episodio
#92.
[12] Crime Scene Unit, ma
devo proprio spiegarvelo?
[13] Allude a Ben Reilly,
alias il Ragno Rosso.
[14] Il Ministro della
Sicurezza e Capo dei servizi segreti wakandani.
[15] Special Boat Service, le
forze speciali della Marina britannica.
[16]Ovvero il Security Service che si occupa di
sicurezza interna.
[17]Special Tactical Reserve for International
Key Emergencies. una versione tutta
britannica dello S.H.I.E.L.D.
[18] Knight of the Garter,
Cavaliere della Giarrettiera, la più alta onorificenza inglese.
[19] Officer of
(the Order of) the British Empire.
[20] Royal Navy
Reserve.
[21] Chairman in Inglese.
[22] Il precedente capo del
MI6 è stato ucciso nell’episodio #90.
[23] Negli episodi #89/92.
[24] I guai del giovane Lance
Hunter sono ben noti a chi legge Agents of
S.H.I.E.L.D. MIT del buon Mickey.