(CAVALIERI MARVEL)

 

N° 95

 

 

GIUNGLE URBANE

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Solo pochi istanti fa, in questo letto in una stanza del prestigioso Fairmont Hotel, nel quartiere di Nob Hill a San Francisco, California, c'erano un uomo non più giovanissimo ed una giovane e bellissima donna impegnati in una delle attività più antiche che un uomo ed una donna possano fare insieme.

            Improvvisamente, proprio al culmine del rapporto sessuale, la donna ha cominciato a trasformarsi in una pantera nera, un giaguaro per la precisione, e una volta completata la trasformazione ha azzannato il suo partner al volto sbranandolo senza sforzo.

            È ancora intenta al suo macabro pasto quando la porta della stanza viene buttata giù e nel vano della porta appare un giovanotto dai capelli castani che indossa un completo marrone. Con entrambe le mani impugna un revolver Smith & Wesson Modello 29 equipaggiato con cartucce .44 Magnum, l'arma preferita di suo padre avrebbe detto a chi glielo avesse chiesto.

            La pantera abbandona quel che rimane dell'uomo sul letto e con un ruggito si scaglia contro l'intruso che senza esitare spara. Colpisce il bersaglio o la fretta glielo fa mancare? Difficile dirlo. Ciò che conta è che la belva piomba sull'uomo gettandolo a terra e facendogli perdere la sua arma.

            L'uomo sente l'alito della pantera e vede le sue zanne a pochi millimetri dalla sua faccia. Si prepara a rendere l'anima a Dio quando si odono alcuni spari in rapida successione.

            La pantera si ritira ruggendo di dolore mentre una voce di donna dice:

-Tutto bene Harry?-

-Direi di sì, Bree.- risponde il giovane Ispettore della Polizia di San Francisco rialzandosi in piedi -Il mio abito è da buttare, però.-

-Io non mi preoccuperei troppo del tuo abito Harry.- ribatte il Tenente della Squadra Omicidi Sabrina Morrell -Se non sei ferito, va tutto bene. Ora pensiamo a lei.-

            Lei, ovvero la pantera che ora li sta scrutando entrambi e con loro l'uomo arrivato con Sabrina, sui trent'anni circa, che indossa la tipica divisa della SWAT[1] e sta puntando un fucile d'assalto contro la belva. È un attimo e la pantera si lancia contro una finestra sfondandola e saltando all'esterno.

            Sabrina si affaccia ma non vede più nessuno.

-È troppo sperare che si sia schiantata al suolo, vero?- chiede Harry.

-Non ci scommetterei il tuo ultimo centesimo, Harry.- replica Sabrina poi si rivolge all'uomo in uniforme -La tua squadra è in posizione, Paul?-

-Sono pronti.- risponde il Comandante Paul Carson, capo di Codice Blu, la speciale unità SWAT antisuperumani creata ad imitazione dell'omologa unità della Polizia di New York -Non può sfuggirci: una pantera nera non passa certo inosservata ed anche se per evitarci tornasse in forma umana sarebbe nuda e non potrebbe non essere notata.-

-Non ci farei troppo affidamento Harry.- replica Bree -Siamo a San Francisco. In certe zone di questa città una ragazza che cammina nuda per strada sarebbe semplicemente considerata un po' bizzarra.-

            Paul Carson non può che concordare.

 

            A New York, in un night club di Harlem una giovane donna afroamericana molto attraente finisce di cantare e l'applauso scatta spontaneo e fragoroso.

-La tua ragazza ha avuto un successo piuttosto evidente, direi.- afferma un uomo alto e massiccio rivolgendosi all'uomo seduto al suo fianco.

-Non è la mia ragazza, non nel senso che piacerebbe a me almeno.- ribatte Morgan, boss del Crimine Organizzato di Harlem -Ma su una cosa hai ragione, Big Ben: Monica Lynne è davvero brava ed è per questo che l'ho assunta. Grazie a lei questo locale guadagnerà la reputazione di cui ha... di cui anch'io ho bisogno.-

-Lo sai chi è, vero? Chi avrebbe dovuto sposare?- ribatte l'avvocato Big Ben Donovan.

-E chi non lo sa? Pantera Nera, il Re del Wakanda, ma a quanto pare è morto, ucciso da un pretendente che poi è morto a sua volta.[2] Niente matrimonio e lei è tornata negli Stati Uniti con la necessità di guadagnarsi da vivere.-

-Sicuro che Re T'Challa sia morto? C'è chi dice di averlo avvistato in città quando c'è stata quell'invasione aliena.-[3]

-In quella confusione hanno perfino avvistato Elvis, quindi chissà? Magari era uno dei suoi sostituti o...-

-O...?-

-Nulla, nulla.- risponde, evasivo, Morgan. Per il momento preferisce tacere sulla visita che ha ricevuto da parte del misterioso vigilante che si fa chiamare Leopardo Nero.[4] Dice di non avere nulla a che fare con la Pantera Nera ma è difficile crederci. Proprio ora che Falcon si vede sempre meno a Harlem, ci mancava proprio che spuntasse un altro cosiddetto benefattore in costume.

            Morgan abbandona questi pensieri e sfodera uno dei suoi migliori sorrisi mentre Monica Lynne si avvicina al suo tavolo.

 

            In un attico di Manhattan, Elektra Natchios è intenta nei suoi allenamenti quotidiani. Diversamente da quanto capita di solito, stavolta non è sola. Con lei ci sono una giovanissima ragazza bionda che indossa un costume simile al suo, solo completamente nero, ed un giovanotto di poco più di vent'anni a petto nudo ed il cranio rasato a parte una striscia di capelli in stile moicano.

            Nina McCabe, conosciuta professionalmente come Cigno Nero, è la figlioccia di Elektra e sua allieva nell'arte del ninjutsu e come lei è un'assassina su commissione.

L'uomo non è diverso. Si fa chiamare Daken e, a dispetto delle apparenze, è nato nel 1954. Da suo padre, il mutante noto come Wolverine, ha ereditato un fattore di guarigione che ne rallenta l'invecchiamento. Nel suo natio Giappone era un killer al soldo della Mano, poi, esattamente come le due donne assieme a lui, si è messo in proprio trasferendosi temporaneamente a New York e trovando ospitalità da Elektra.

            I tre fanno sfoggio delle loro abilità tentando di prevalere gli uni sugli altri. Lo scopo dell'allenamento è essere l'unico a rimanere in piedi. Sono ammessi tutti i trucchi e i colpi purché non letali.

            Elektra evita facilmente gli artigli che Daken estrae dal polso, due e non tre come il celebre padre, e salta agilmente sferrandogli un calcio che lo manda contro Cigno Nero.

            Nina ne approfitta per appoggiargli al collo la sua katana.

-Potrei squarciarti il collo senza problemi, che ne dici?- afferma la ragazza.

-Dico che avrei altre idee su cosa potremmo fare insieme...- ribatte Daken -... e anche tu, ci scommetto.-

            Uno dei poteri meno conosciuti di Daken è quello di emettere feromoni che lo rendono attraente per chi gli sta intorno, un potere molto utile con i nemici ma non solo.

            Nina abbassa la katana ha perso ogni velleità di combattere, perché dovrebbe farlo? Pensa. Daken ha ragione: ci sono cose più piacevoli da fare che quello stupido allenamento.

            Elektra sta per intervenire quando sente un familiare suono provenire dal suo cellulare criptato, un modello assolutamente non intercettabile, così le ha assicurato il suo costruttore, Phineas Mason, meglio noto come il Riparatore, e la sua reputazione parla per lui.

            Elektra risponde e sente una voce familiare.

<<Avrei un incarico adatto a lei ed ai suoi amici se vorrete accettarlo.>> dice Eric Slaughter.

            Elektra conosce bene Slaughter: un vecchio boss della mafia irlandese che un tempo era a capo di una sorta di anonima assassini. Ora dice di essere andato in pensione e di occuparsi solo di attività legittime come una ditta di import-export con sede nella zona del porto. In realtà fa spesso da tramite per lei ed altri per procurare loro incarichi come killer a pagamento. È stato lui a procurare il primo contratto a Nina ed a darle il nome in codice di Cigno Nero ed Elektra non è ben sicura di cosa prova al riguardo, in ogni caso, la sua risposta non può che essere una:

-Sono pronta ad ascoltarla.-

 

 

2.

 

 

            Il luogo è uno yacht ancorato al largo delle coste sudamericane intestato ad una società fantasma con sede nella repubblica caraibica di Isla Suerte. I personaggi sono un uomo alto con un fisico da culturista che indossa un costume nero con la maschera che copre totalmente il suo volto ed è sormontata dal disegno di un ragno bianco. Lo chiamano Tarantula Nera ed è l’ultimo di una stirpe di boss superumani che controllano il Crimine Organizzato in buona parte del Centro e Sud America.

            L’uomo davanti a lui ha i capelli castani e indossa una muta da sub. Il suo nome è Rick Mason ma negli ambienti dei servizi segreti lo chiamano l’Agente. Un operativo free lance da usare in situazioni delicate, come quella in cui si trova in questo momento.

-Non so chi tu sia o cosa stai cercando, amigo…- dice Tarantula Nera -… ma non è salutare stuzzicare Tarantula Nera.-

-Che vuoi che ti dica, amo vivere pericolosamente.- ribatte Rick.

            Riesce ad evitare di misura un pugno che l’avrebbe probabilmente ucciso. La sua fortuna è che in questa zona dello yacht il suo avversario non ha abbastanza manovrabilità, ma non gli andrà sempre bene e lo sa. In fondo lui è un normale essere umano e Tarantula Nera è… non lo sa bene: l’erede di un potere di origine mistica passato di generazione in generazione per 800 anni? Forse non lo descrive a sufficienza.

-Non ho più voglia di giocare.-

            Dagli occhi di Tarantula Nera escono due raggi gemelli di energia che mancano Rick di poco, ma il contraccolpo lo fa cadere ed il suo avversario ne approfitta per afferrarlo ad una caviglia ed attirarlo a sé.

-Potrei spezzarti come un fuscello…- dice -… ma prima mi dirai chi ti manda.-

-Non credo proprio.-

-Ti credi un duro eh? Ti assicuro che un po’ del giusto trattamento e canterai come un uccellino.-

            L’Agente sogghigna e replica:

-Non ne avrai il tempo.

            Un attimo dopo la chiglia dello yacht esplode.

 

            Codice Blu è un’istituzione piuttosto recente del Dipartimento di Polizia di San Francisco, creata ad imitazione dell’omonimo team della Polizia di New York per contrastare il sempre crescente numero di supercriminali che si sono fatti vivi nella Città della Baia negli ultimi tempi.[5] Molti dei suoi membri hanno un passato nelle Forze Speciali delle Forze Armate americane come l’Agente Mary Elizabeth Steiner, specialista in esplosivi, una donna dal sangue freddo eccezionale che è messo a dura prova quando una pantera nera piomba sul tetto dov’è appostata sbattendola a terra.

Steiner rotola su se stessa ed estrae la pistola d’ordinanza ma la belva è già scomparsa .

-L’ho vista!- urla nel suo laringofono -Ho visto la pantera, sta venendo verso di te, Sam.-

            Samuel Li appartiene ad una famiglia di immigrati da Shanghai ed è uno dei migliori tiratori scelti del Dipartimento di Polizia.

<<Ce l’ho nel mio mirino.>> dice.

<<E allora spara!>> ordina in tono concitato il Tenente Sabrina Morrell.

            Chiunque sia in contatto radio con l’Agente Li può sentire il rumore di uno sparo seguito da un rumore non identificato ma decisamente non umano.

 

            I tempi cambiano. La politica di tolleranza zero del Dipartimento di Polizia di New York, unita all’attività dei cosiddetti supereroi in costume, ha ridotto di parecchio l’attività criminale nella Grande Mela.

Ultimamente una vera e propria guerra per il predominio tra le bande criminali cittadine è sembrata scuotere l’equilibrio che si era creato.[6] Ma ora le cose stanno tornando verso una qualche forma di normalità… il che, ovviamente, non impedisce che le cose brutte accadano ancora.

            Harlem è uno dei pochi posti in controtendenza rispetto al resto della città: le statistiche mostrano un incremento del 17%dei crimini e che la maggior causa di morte tra i giovani è ancora l’omicidio.

            Il luogo è un drugstore aperto sino a tarda notte preso spesso di mira dai rapinatori. Questa è una di quelle sere ma stavolta c’è qualcosa di diverso. Quando il Sergente Tork arriva nel negozio trova tre tizi stesi a terra e delle armi radunate in un angolo.

-Che diavolo è successo qui?- chiede.

--Questi tipi volevano rapinarmi…- spiega il gestore del negozio -… poi è arrivato questo tizio. Indossava un costume nero come la notte. Aveva una maschera con orecchie come quelle di un gatto che gli copriva interamente la faccia. Si vedevano solo gli occhi ma sono sicuro che fosse un fratello.-[7]

            Tork, che è bianco, fa un cenno ed invita l’uomo a proseguire.

-Non c’è molto da dire: era agilissimo, si muoveva come il fulmine e li ha stesi tutti in un batter d’occhio.-

-Ha detto niente?-

-Nulla. Era decisamente il tipo forte e silenzioso.-

            Tork ringrazia l’uomo e mentre i suoi agenti prendono in custodia i criminali, si avvia alla sua auto. Durante il tragitto verso il 28° Distretto rimugina su quanto gli è stato raccontato. Come già sospettava, c’è un nuovo vigilante a Harlem, uno meno violento del Cacciatore Notturno recentemente catturato,[8] il che è comunque una buona notizia.

            Ci sta ancora pensando quando, finito il suo turno, si avvia verso la sua auto per tornare a casa ed improvvisamente una figura esce dall’ombra balzando sul tettuccio della vettura. -Non si allarmi, Sergente Tork.- dice -Sono un amico -

-Non sono tipo da allarmarmi facilmente.- ribatte Tork apparentemente tranquillo -Tu chi saresti? Il tuo costume è simile a quello della Pantera Nera, sei lui?-

-T’Challa è morto[9] ed una nuova Pantera Nera sarà presto scelta a Wakanda. Quel nome non spetta a me, se ne vuole uno, può chiamarmi Leopardo Nero.-

-Leopardo è un altro nome per la pantera e T’Challa l’ha anche usato per un po’ di tempo.[10] Se non sei lui, che legame avete?-

-Questo non ha importanza, quello che ha importanza è che sono qui per proteggere gli abitanti del quartiere e se ci sarà bisogno di aiuto, io ci sarò.-

            Un balzo ed il cosiddetto Leopardo Nero è scomparso tra le tenebre lasciando Tork a porsi delle domande destinate a non avere risposte almeno per il momento.

 

 

3.

 

 

            L’auto percorre le strade di San Francisco decisamente in maniera spericolata.

-Hai preso lezioni di guida da Bullitt, Harry?- chiede in tono sarcastico Bree Morrell.

-In questo momento direi che le regole del traffico sono la nostra ultima preoccupazione, Bree.- ribatte il suo compagno.-

-Più che delle regole del traffico, mi preoccupo del mio stomaco, sento risalire il mio ultimo pasto.- replica lei dopo l’ultimo salto.

-Non ti facevo così delicata.-

-Lascia perdere le idiozie e concentrati sul farci restare vivi. - detto questo Sabrina prende il microfono -Paul, sono Bree. Come procedono le cose?-

<<Li dice di aver beccato la nostra pantera ma poi l’ha persa di vista.>> risponde Paul Carson.

-Non l’ha ammazzata allora. Temevo appunto che avesse una specie di fattore di guarigione o…-

            Bree non finisce la frase: qualcosa di molto pesante piomba contro l’auto e sfonda il tettuccio.

-Ma che…?- esclama la giovane donna mentre davanti a sé si ritrova due grandi occhi gialli.     Harry perde il controllo dell’auto che sbanda, fa un testacoda e finisce contro un muro. Ancora intontita per il colpo Sabrina esce dall’auto imitata da Harry. Un sordo ruggito attira la loro attenzione.

            La pantera è sul tettuccio dell’auto e balza verso Bree sbattendola a terra.  Artigli affilati lacerano il suo giubbotto e la camicia Il sangue esce dalle piccole ferite.

La mano della poliziotta cerca freneticamente la sua pistola pur consapevole dell’inutilità del gesto. Ha letto da qualche parte che le zanne di un giaguaro possono spaccare un cranio con un solo colpo.

            Un attimo dopo sente una serie di spari. La pantera si stacca da lei rotolando lontana. Codice Blu è arrivato giusto in tempo.

            La pantera si rizza sulle zampe. Le sue ferite sanguinano ma è chiaro che si stanno già rimarginando.

-Continuate a sparare!- intima il Comandante Paul Carson.

La pantera emette un ruggito girando la testa ora verso uno ora verso l’altro dei suoi antagonisti, poi, improvvisamente c’è un’esplosione.

L’auto di Sabrina Morrell salta in aria. Fiamme si levano alte, pezzi di lamiera vengono scagliati dovunque.

I membri di Codice Blu si gettano prontamente a terra e quando tutto è finito la pantera è…

-Scomparsa, maledizione!- esclama, frustrato, Carson -Feldon, la vedi ?-

<<Negativo, Signore.>> risponde dal furgone superaccessoriato che è la base mobile di Codice Blu George Feldon, afroamericano, 25 anni, esperto di computer dal Q.I. elevato, <<Nessuna videocamera la rileva. L’abbiamo persa.>>

-Maledizione!- ripete Carson.

Sabrina Morrell si sta rialzando e lui l’aiuta.

-Tutto a posto?- le chiede.

-Un po’ ammaccata e ferita soprattutto nell’orgoglio.- risponde lei.

-Se a qualcuno interessa, sto abbastanza bene anch’io.- interviene, un po’sarcastico, Harry.

-Tu sei una roccia, Harry, proprio come tuo padre.- ribatte Sabrina.

-E ha lo stesso carattere intemperante.- aggiunge Carson.

Bree si guarda intorno con aria sconsolata.

-È andato tutto storto.- commenta amaramente -Potevamo prenderla.-

-Intanto siete vivi entrambi e non è poco, quel tizio dell’hotel non ha avuto la stessa fortuna.- ribatte Paul -Ora vi porto in ospedale a farvi medicare.-

-Sono solo due graffi.-

-Un po’ di più direi e potrebbero infettarsi. Non voglio correre rischi. È un ordine, Tenente.-

-Allora non posso che obbedire, signor Comandante.- replica Sabrina con un lieve sogghigno.

            Qualche ora più tardi, dopo una sosta al San Francisco General Hospital per medicare le ferite superficiali, il gruppetto di poliziotti è al nuovo Quartier Generale della Polizia per un ultimo rapporto.

            Quando finalmente escono Sabrina Morrell ha ancora l’aria cupa.

-Abbiamo perso su tutta la linea.- borbotta -Non siamo riusciti a salvare la vittima, la pantera ci è sfuggita ed è libera di fare nuove vittime. Per tacere del fatto che ho perso l’auto e che la mia camicetta ed il giubbotto sono da buttare.-

-Almeno sei viva.- replica Paul Carson -Avremo altre occasioni, vedrai.-

-E quanti altri uomini ucciderà lei nel frattempo?-

            Carson non sa cosa rispondere.

-Ti dispiace accompagnarmi a casa, Paul?- chiede Bree -Davvero non me la sento di guidare.-

-Nessun problema.- risponde Paul.

-Posso pensarci io, Bree. Sono di strada dopotutto.- interviene Harry.

-Non stasera, Harry. Grazie- replica lei.

            L’auto di Paul Carson parte e l’Agente Michelle Sanchez chiede:

-Sbaglio o il Tenente Morrell ha messo gli occhi sul nostro Comandante?-

-In questo caso direi che è un uomo fortunato.- commenta l’Agente di Codice Blu Michael Foss.

-Ed io direi che fareste meglio a lasciar perdere i pettegolezzi e pensare a far bene il vostro lavoro. La vita privata di Bree, del Tenente Morrell non è affar vostro.- interviene Harry.

-Mi scusi, Ispettore, non intendevo mancare di rispetto a nessuno.-

-Tranquilla, Sanchez. Abbiamo tutti i nervi a fior di pelle stasera. Che ne dite di concludere la serata con una birra o due da Louie qui all’angolo? Il primo giro lo offro io.- dice George Feldon.

-Non fa per me, grazie.- replica Harry -Farò un giro per schiarirmi le idee e poi a letto.-

            Si allontana senza attendere repliche.

 

            Un po’ più a Sud di San Francisco c’è Los Angeles. Una metropoli di certo non meno famosa, nota per essere la patria dell’industria cinematografica, un primato che va perdendo.

            La bella ragazza dai voluminosi capelli biondi e gli orecchini a forma di croce ha il physique du role per essere un’attrice sia nelle produzioni cosiddette mainstream che in quelle meno ortodosse della vicina San Fernando Valley, invece è un’ex agente dello S.H.I.E.L.D. divenuta mercenaria, una moderna soldatessa di ventura. Si chiama Chastity McBryde e suo padre inorridirebbe vedendo quanto poco nella sua vita lei abbia tenuto fede al suo nome.

            In questo momento il suo incarico ufficiale è come guardia del corpo del Senatore di Stato della California Rex Carpenter che aspira a vette superiori.

Una delle cose che un candidato ad una carica pubblica è spesso costretto a fare è partecipare ad eventi pubblici come una raccolta di fondi sponsorizzata da varie organizzazioni benefiche in aiuto di coloro che sono rimasti senza tetto nei recenti incendi.

Sono in molti ad ammirare Chastity quando entra nel salone al fianco di Carpenter ma pochi immaginano che nella borsetta abbia una pistola calibro 22.

-Ce la sbrigheremo presto.- le sussurra Carpenter all’orecchio.

-Io vado dove va lei.- risponde Chastity.

            Dall’altra parte della sala un uomo massiccio dai baffi folti e spioventi le rivolge un sorriso non appena la vede. Ora che tutti i personaggi sono al loro posto, il sipario può alzarsi sul prossimo atto della commedia, pensa John Garrett.

 

            Nella capitale del Wakanda, il Principe Reggente S’Yan rientra nel suo appartamento dopo una dura giornata, la prima del torneo per scegliere la nuova Pantera Nera. L’indomani i candidati rimasti in gara, per così dire, affronteranno le prove più difficili.

            È vestito all’occidentale e la prima cosa che fa entrando è allentare il nodo della cravatta. Sta anche per accendere la luce quando si ferma. I suoi sensi affinati da anni di pratica hanno sentito una presenza.

-Che ci fai qui?- chiede senza scomporsi.

            Dall’ombra esce un uomo che indossa un costume bianco molto simile a quello della Pantera Nera.

-Dobbiamo parlare, zio.- dice il Lupo Bianco.

 

 

4.

 

 

            Sabrina Morrell è in piedi nella cucina del suo appartamento con indosso solo una camicia parzialmente sbottonata e si sta versando un bicchiere di succo d’arancia mentre ascolta le ultime notizie dalla TV in sottofondo. Paul Carson, con indosso solo i pantaloni, entra e lei gli rivolge un largo sorriso.

-Sei arrivato giusto in tempo.- gli dice -Il caffè è quasi pronto e anche i toast.-

-Ottimo.- replica lui -Proprio quello che speravo.

-Hai bisogno di recuperare le forze?-

            Prima che Paul possa rispondere, l’attenzione di entrambi è attratta da quel che sta dicendo la giornalista alla TV:

<<Il cadavere di una giovane donna è stato trovato nei pressi di Market Street. La ragazza aveva il cranio spaccato ed era completamente nuda. Non è stata ancora identificata. Un altro atto di violenza in città. Ci si chiede…>>

-È stata lei.- afferma con sicurezza Sabrina.

-Per procurarsi i vestiti per tornare a casa.- aggiunge Paul.

-Sbrighiamoci con la colazione, voglio essere alla Centrale il prima possibile. Dobbiamo beccarla alla svelta, quella p…-

            Carson non potrebbe essere più d’accordo.

 

            L’ultima persona che Joy Meachum si sarebbe aspettata di vedere alla sua porta è il giovane uomo dai capelli ed occhi castani vestito con un impeccabile completo marrone che si trova davanti.

-Paul!- esclama sorpresa.

-Lo farò.- dice semplicemente l’uomo il cui nome potrebbe davvero essere Paul Dennis ma che è meglio noto come Paladin.

-Intendi dire…?-

-L’esame del DNA che mi hai chiesto per stabilire se sono io il padre del bambino che aspetti.-[11]

-E se lo fossi?-

-Non ti sposerei, se è quello che volevi sapere. Non sono il tipo che si lega, almeno non troppo a lungo, ad una sola donna. Sono il classico bastardo inaffidabile.-

-Almeno sei sincero, comunque non te lo avrei chiesto. Stiamo bene insieme, è vero, ma è tutto qui. Non sono innamorata di te e non ti sposerei. Con tutto il rispetto, non sono fatta per passare la vita con un avventuriero in costume.-

-Insomma vado bene per farti divertire a letto ma non mi presenteresti a tuo padre?-

            Joy scoppia a ridere.

-Scusami.- dice poi -Se tu avessi conosciuto mio padre non ti porresti il problema.-

-So cosa ha fatto tuo padre ai genitori di Danny Rand e so anche cosa hai fatto tu quando credevi che Iron Fist l’avesse ucciso.-

-Non farmici pensare. È stato allora che Davos, il Serpente d’Acciaio, è entrato nella mia vita. L’aver accettato impulsivamente la sua proposta di uccidere Iron Fist ha dato il via alla catena di eventi che mi ha portato dove sono ora.-

            Paladin le pone le mani sulle spalle e dice:

-Non devi colpevolizzarti. Il solo responsabile di quello che ti è accaduto è quel figlio di buona donna di Davos. Non è stata una punizione per i tuoi passati peccati, non devi crederlo mai. Nessuna donna merita di essere stuprata e chi crede il contrario è peggio che idiota.-

            Joy appoggia la testa sulla sua spalla e rimane silenziosa mentre lui, dopo un attimo di esitazione lui la stringe a sé.

            La ragazza rialza la testa e dice semplicemente:

-Grazie.-

            Paladin sorride e replica:

-Devo pur tener fede al mio nome. Che paladino sarei se non aiutassi una damigella in difficoltà? Specie una sexy come te?-

-Sei incorreggibile, Paul.- ribatte Joy con un altro sorriso.

-Sono quello che sono. Lo dice anche Gloria Gaynor, per tacere di Braccio di Ferro.-

-E saresti anche un buon padre, ci scommetto.-

-Dici? Chissà? Ti stai affidando ad un cattivo soggetto, Joy.-

-Il miglior cattivo soggetto che conosco.- replica lei.

            Così dicendo lo bacia e lui risponde.

 

            Il Tenente Shirley Lennox della C.S.I.[12] del Dipartimento di Polizia di San Francisco entra nella sala autopsie dell’Ufficio del Medico Legale della Contea dove il Dottor Styne, un uomo sulla cinquantina un po’ sovrappeso che assomiglia vagamente a James Doohan, lo Scotty della serie classica di Star Trek, sta esaminando gli ultimi cadaveri arrivati sul suo tavolo.

-Novità, Dottore?-

-Lei deve essere la decima persona che me lo chiede oggi. Il Sindaco ed il Procuratore Distrettuale hanno richiesto la massima priorità per il caso della pantera. Ha idea di quante autopsie ho dovuto lasciare indietro per dedicarmi a queste?-

-Una abbastanza vaga, sì.- risponde, sarcastica, Shirley.

            Styne la guarda un po’ dubbioso ed aggiunge:

-In ogni caso, qualcosa ho scoperto.-

-Allora lo dica anche a noi, Dottore.

A parlare è stata Sabrina Morrell, appena entrata in compagnia di Paul Carson.

-Ecco, ci mancavate soltanto voi.- sospira Styne poi prosegue -Il primo cadavere non presenta particolarità rilevanti. È stato ucciso con la tecnica dei giaguari: un colpo alla testa che gli ha sfondato il cranio. Dopodiché ha iniziato a divorarlo. Si è fermata presto a causa dell’intervento di quell’Ispettore…-

-Harry Callaghan...  junior.- precisa Bree.

-Ah, sì, suo padre è una specie di leggenda nel vostro Dipartimento, giusto?-

-Non divaghiamo, Dottore.- interviene Shirley Lennox -Ci stava dicendo?-

-Stavo dicendo che il secondo cadavere, che per inciso è una ragazza asiatica di circa vent’anni, è diverso. Qui abbiamo solo il colpo di zanne che ha sfondato il cranio ma nessun segno di morsi o altro. Quest’assassinio è stato diverso per circostanze e vittima.-

-Un omicidio opportunistico- conclude Shirley -I suoi vestiti erano rimasti all’hotel ed ha ucciso per procurarsene altri.-

-Esattamente quello che abbiamo pensato noi.- precisa Carson -E questo proverebbe che anche in forma di pantera mantiene almeno una qualche traccia di intelligenza umana.-

-Il che la rende, se possibile, ancora più pericolosa.- commenta Lennox.

-Credi che i vestiti che ha abbandonato possano essere utili per trovarla?- le chiede Sabrina.

-Lo sapremo presto. Tutto il mio team è al lavoro sui reperti trovati finora. Peccato che il mio miglior biochimico si sia preso le ferie proprio adesso[13] ma ce la caveremo ugualmente. Venite con me al laboratorio?-

-Certo che sì, che aspettiamo?- ribatte Sabrina.

 

 

5.

 

 

            Il Principe Khanata guarda dalla terrazza del suo appartamento nel palazzo reale il panorama della capitale del Wakanda, sintesi quasi perfetta di architettura avveniristica e tradizione, il simbolo della nazione stessa e delle sue contraddizioni.

            Secondo la tradizione il trono del Wakanda non si eredita semplicemente ma ce lo si deve guadagnare. Khanata avrebbe preferito di gran lunga continuare ad occuparsi della sua casa automobilistica e delle corse ma non ha potuto sottrarsi ai doveri che gli derivano dall’essere il primo in linea di successione. Rinunciare non è un’opzione contemplabile.

            Sta riflettendo su questo quando dall’interno della stanza arriva un grido. Khanata si volta istintivamente ed in quel momento due guerrieri mascherati balzano sul terrazzo con pugnali nelle mani.

            La reazione del membro del Clan della Pantera è rapida, presumibilmente più di quanto i suoi assalitori si aspettassero.

-Credevate che fossi una preda facile?- dice loro Khanata mentre sferra un calcio al mento di uno di loro -Sono sempre uno dei Moschettieri Neri.-

Il secondo aggressore tenta di pugnalarlo alle spalle ma lui si gira di scatto, gli afferra il polso e glielo torce sbilanciandolo. Con un grido l’uomo piomba oltre il terrazzo e si schianta al suolo.

Khanata si assicura che l’altro aggressore sia svenuto e volge lo sguardo verso una bella ragazza dalla pelle ambrata che sta uscendo sul terrazzo.

-Immagino che abbiano tentato di fare la pelle anche a te.- le dice.

            La ragazza piega le labbra in un sorrisetto.

-Non immaginavano che io fossi una Dora Milaje addetta alla tua persona, mio Principe.- risponde -Erano a terra prima di poter capire perché.-

-Li hai uccisi?-

-Non dovevo farlo?-

-Speravo che potessero dirci chi li ha mandati.-

-Portano tatuaggi coi simboli del culto del Gorilla Bianco.-

-Non fidarti mai delle apparenze, Folami, possono essere ingannevoli. Per fortuna ce n’è rimasto uno e sono certo che W’Kabi[14] saprà farlo cantare.-

-E perché dovrebbe interessarci se conosce delle canzoni?-

Khanata ridacchia e risponde:

-È un modo di dire che ho imparato in Europa. Vuol dire farlo parlare.-

            La ragazza di nome Folami si china sull’uomo a terra e dice:

-Quest’uomo è morto.-

-Non è possibile!- esclama Khanata -Non posso averlo colpito cosi forte da ucciderlo.-

-Ha della bava alla bocca. Ha sicuramente ingerito del veleno.-

            Khanata è sconcertato. Cosa sta succedendo?

 

            La sede del Secret Intelligence Service britannico, colloquialmente noto come MI6, non è più segreta come ai tempi del padre di Clive Reston. Oggi si trova in un palazzo bianco sulla riva sinistra del Tamigi a Vauxhall Cross, soprannominato Babilonia sul Tamigi o Legoland a causa del suo particolare design che lo fa assomigliare ad una ziggurat costruita coi celebri mattoncini Lego.

            L’ufficio del Capo del Servizio è al momento occupato da un uomo che è una specie di leggenda: ex membro del SBS,[15] del MI5[16] e Direttore dell’effimero S.T.R.I.K.E.[17] Sir Lancelot Frederick Herbert Christopher Hunter KG[18] OBE[19], RNR[20] è stato tutto questo ed ora è il Presidente[21] del Joint Intelligence Committee, l’organo del Governo di Sua Maestà Britannica che coordina e supervisiona l’attività delle varie agenzie che si occupano della sicurezza del Regno Unito. Da agente attivo a burocrate, non sa se essere contento della svolta che ha preso la sua vita.

-Posso disturbarti, Lance?-

            A parlare è stata una donna di più di quarant’anni, capelli neri, vestito elegante, molto attraente.

-Tu non disturbi mai Olivia.- risponde Lance con un sorriso -Anzi, sei la benvenuta.-

-Non mi aspettavo di trovarti qua.- gli dice Olivia Amanda Boothroyd, attuale capo della sezione armi ed equipaggiamenti, nota col nomignolo di Sezione Q.

            Con naturalezza si siede davanti a Hunter accavallando le gambe.

-Se tu sei qui, devo dedurne che non è stato ancora scelto il successore di Sir Bernard.-[22] aggiunge.

            Hunter fa un sorriso sornione e replica:

-Il Primo Ministro ci sta ancora riflettendo su. Io ho proposto te.-

-Io?- esclama, sinceramente stupita Olivia -Non… non credo di essere qualificata.-

-Sciocchezze! Conosci il Servizio meglio di chiunque altro e sei anche l’unica che saprebbe tenere a bada Clive Reston.-

            La donna sorride:

-Nessuno è mai riuscito a tenere a freno Clive Reston, nemmeno Sir Denis Nayland-Smith. Melissa Greville forse potrebbe ma chissà… d’altra parte, nessuno ci è mai riuscito nemmeno con suo padre a quanto si dice.-

-Tu l’hai conosciuto? Sir James intendo.-

-L’ho incontrato solo due o tre volte, l’ultima al funerale del nonno. All’epoca, ovviamente era già in congedo da un pezzo ma nonostante l’età era sempre molto affascinante. Suo figlio gli somiglia come il tuo somiglia a te. A proposito: l’hai sentito ultimamente?-

            Lance scuote la testa.

-Mi ha telefonato dopo che ha saputo degli attentati a cui siamo scampati di recente[23] e poi più nulla. I miei amici allo S.H.I.E.L.D. mi hanno detto che si è preso un periodo di ferie.-

-Avrà voluto rilassarsi un po’, che c’è di strano?-

-Che tutti i membri della sua squadra hanno fatto lo stesso nello stesso momento. Ho il sospetto che si sia imbarcato in qualche impresa non ufficiale.-[24]

-E se anche fosse? È un adulto ormai.-

-Hai ragione.- ammette Hunter -Ma non parliamo di questo adesso. È quasi ora di cena e sarei felice se mi onorassi della tua compagnia.-

-La migliore proposta del giorno.- replica sorridendo Olivia -Sempre che tu mi garantisca che non arriveranno ninja o thugs a guastarci la cena.-

-Ahimè, temo di non poterlo promettere.- ribatte Hunter sorridendo a sua volta.

-Non importa, correrò il rischio.-

 

La ragazza si guarda allo specchio: nessuna cicatrice è rimasta delle ferite della notte precedente, proprio come doveva essere.

            Il tramonto è vicino e sarà ora di riprendere la caccia. Ci sono un sacco di prede la fuori pronte per lei anche se non lo sanno.

            La ragazza sorride al solo pensiero.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            In realtà c’è molto poco da dire su quest’episodio che porta avanti le trame di quello precedente ed al tempo stesso riprende i fili di trame lasciate in sospeso e che in buona parte culmineranno nel numero 100. A proposito del quale vi direi di più… se lo sapessi. -_^

            Poche note su alcuni personaggi:

1)     Il padre dell’Ispettore Harry Callaghan Jr. è… ma via che lo sapete. -_^

2)     Il nonno di Olivia Boothroyd, il Maggiore Boothroyd, viene dalla saga di libri e film dedicata al padre di Clive Reston.

3)     Le Dora Milaje, le Adorate in lingua wakandana, sono le guardie personali del sovrano di Wakanda, un corpo d’élite composto esclusivamente da donne che del sovrano sono spesso, ma non necessariamente, anche concubine. Ce n’è almeno una per ogni tribù o distretto in cui è diviso il Wakanda.

Nel prossimo episodio: a San Francisco i delitti della pantera continuano tra panico e psicosi; in Wakanda prosegue la sfida per stabilire chi sarà la nuova Pantera Nera e non mancano intrighi e complotti; a New York il Leopardo Nero affronta qualche difficoltà e molto altro.

 

 

Carlo



[1] Special Weapons and Tactics, le squadre d’intervento rapido delle forze dell’ordine americane.

[2] Questa è la versione ufficiale di eventi ancora da narrare.

[3] Vista su Vendicatori 99/199, Vendicatori Costa Ovest #37 e Avengers Icons #45.

[4] Nello scorso episodio.

[5] E dovreste saperlo se avete letto Ragno Rosso MIT.

[6] E ne sapreste qualcosa se foste lettori di Capitan America, Devil e Occhio di Falco.

[7] Modo colloquiale con cui gli afroamericani si chiamano fra di sé.

[8] Vedi Capitan America #89.

[9] O così almeno crede il grande pubblico.

[10] Tra Fantastic Four Vol. 1° #1119 (in Italia su Fantastici Quattro, Corno, #117 ed Avengers Vol. 1° #105 (In Italia su Thor, Corno, #115).

[11] Glielo ha chiesto nell’episodio #92.

[12] Crime Scene Unit, ma devo proprio spiegarvelo?

[13] Allude a Ben Reilly, alias il Ragno Rosso.

[14] Il Ministro della Sicurezza e Capo dei servizi segreti wakandani.

[15] Special Boat Service, le forze speciali della Marina britannica.

[16]Ovvero il Security Service che si occupa di sicurezza interna.

[17]Special Tactical Reserve for International Key Emergencies. una versione tutta britannica dello S.H.I.E.L.D.

[18] Knight of the Garter, Cavaliere della Giarrettiera, la più alta onorificenza inglese.

[19] Officer of (the Order of) the British Empire.

[20] Royal Navy Reserve.

[21] Chairman in Inglese.

[22] Il precedente capo del MI6 è stato ucciso nell’episodio #90.

[23] Negli episodi #89/92.

[24] I guai del giovane Lance Hunter sono ben noti a chi legge Agents of  S.H.I.E.L.D. MIT del buon Mickey.